I così
denominati, alfa acidi, sono alcuni composti che conferiscono il gusto amaro,
mentre numerose altre sostanze diverse, presenti nei fiori sono le “autrici”
degli aromi della birra. Le proprietà dei composti che danno amaro e aroma
oltre all’essere differenti tra loro, spesso risultano inconciliabili tra loro.
Gli alfa acidi, vengono estratti con una certa difficoltà dal fiore. Ad esempio,
dopo una bollitura di novanta minuti, solo il 30% di questi viene solubilizzato
nel mosto, tuttavia aumentando i tempi di cottura, l’incremento percentuale
risulta essere minimo. Necessitano di un tempo di estrazione piuttosto lungo,
ma si tratta, per fortuna, di sostanze che resistono al calore, anche se
ossidandosi all’aria, a temperatura ambiente, perdono progressivamente le loro
proprietà amaricanti. Al contrario, i prodotti aromatizzanti perdono molto più
facilmente le loro caratteristiche, dopo cotture anche relativamente brevi. Per
questi motivi, si è escogitato un metodo, per rendere conciliabile l’introduzione
dei due diversi prodotti nello stesso mosto, differenziando, cioè, il momento “dell’aggiunta”,
a seconda del tempo di cottura a cui è predisposto un fiore piuttosto che un
altro. Parlando in termini pratici, in una cottura di 90 minuti potremmo
aggiungere prima un luppolo amaricante che è più resistente al calore, e verso
la fine si potrebbe andare a conferire alla birra un sapore più fine e
delicato, sia al palato che all’olfatto, un fiore aromatizzante evitando, così,
di farlo rovinare dalla cottura stessa. Questa, anche se risulta essere la
procedura più diffusa, non è l’unica. Alcune birre di prestigio, ad esempio,
evitano il luppolo aromatico, mentre altre, non meno importanti, sperimentano introduzioni
più numerose, di diversi fiori, giocando sulle tempistiche.
Il luppolo
contiene inoltre la giusta dose di tannini, che coagulano le proteine che
contribuiscono alla chiarificazione naturale della birra, in più, migliora non
solo la stabilità della schiuma, ma anche della birra stessa, frenando la
riproduzione dei batteri, tanto da essere , addirittura, usato nel campo dell’industria
farmaceutica.
Il suo
utilizzo è stato introdotto ufficialmente, solo alla fine del primo millennio
d.C., prima venivano usati altri ingredienti come la mirica, l’alloro e il
rosmarino. Verso il XV secolo, però, quasi ovunque, si vietò, per la
fabbricazione della birra, l’uso di ingredienti che non fossero: acqua, cereali
e luppolo. Consuetudine, questa, rimasta fino ad oggi.
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