Ieri sera
sono andato in un piccolo borgo di una cittadina in provincia di Varese.
Borsano, frazione di Busto Arsizio, dove per un periodo, mi è capitato di
passare spesso davanti ad una serranda, cui l’insegna recita “L’Inconsueto Birrificio Bustese”. Un
edificio classico della zona, a prima vista datato negli anni, ma altresì
mantenuto con cura. Ciò che tormentava la mia curiosità era una serranda sempre
abbassata, al limite del pensiero di funzionalità, o meno, dell’esercizio.
Fortunatamente la smentita, presto si è fatta riconoscere, alche, chiedendo
informazioni, a chi la zona la conosce meglio di me, scopro l’effettivo orario
di apertura al pubblico: le 19:00. (escluso il lunedì) Entusiasta di verificare
l’esattezza delle informazioni ricevute, nel varcare la porta del civico 1 di
via XXIV Maggio, ho trovato al suo ingresso un piccolo gioiello di legno e
mattoni, che mi ha accolto come le braccia di una mamma. Piccolo e rustico, al
suo interno, il locale ed i suoi gestori, si sono presentati con molta
gentilezza nei miei confronti e degli ospiti che vi erano al suo interno. Mi
sono accomodato e, menù alla mano, ho scelto di assaggiare un paio delle cinque
diverse birre elencate, tutte prodotte dal Mastro Birraio Rossi Valentino,
nonché proprietario dell’attività dal 2004, che purtroppo non ho avuto, in
questa occasione, l’opportunità di conoscere personalmente, a differenza della
Signora Etta, che, con garbata gentilezza si è presa carico delle mie
richieste.
L’Inconsueta, omonima del birrificio appunto, una
bionda fresca ed avvolgente nei profumi e dal sapore lievemente affumicato,
racchiusi nel 4,5% di volume alcolico, nascosti da una schiuma morbida, pannosa
e molto persistente, nati da una ricetta personale del Mastro Valentino. Dopodiché
mi sono tuffato in un amaro sapore tipico anglosassone datomi dalla SpeciAle English, come recita il menù
appunto, una rossa con un 5,5% di gradazione, anche lei dotata di una
bellissima schiuma persistente, molto piacevole al palato. Il tutto
accompagnato da un tagliere di salumi e formaggi tipici, serviti insieme a del
mosto di vino dalla consistenza simile al miele, ma dal gusto inequivocabile
del malto, cui non riesco a trovare aggettivi per spiegarne la bontà. Infine,
dato il periodo pasquale in cui ci troviamo, non ho saputo rifiutare la
proposta della gentile Signora Etta, e quindi mi sono lasciato coinvolgere
nell’assaggiare una fetta di colomba, fatta con trebbie di malto e con birra al
miele di castagno servita con del mascarpone. Già, il mascarpone, un classico
voi direte, ed è proprio qui che vi sbagliate; semplice agli occhi, ma che al
palato ha dato vita ad una, come dire, “inconsueta” e sorprendevole festa di
sapori creata appunto dalla moglie del Signor Rossi. No, il trucco del
mascarpone non voglio svelarlo, perché vi rovinerei la sorpresa nel caso vi venisse
in mente di andare personalmente in questo birrificio; sarebbe come raccontarvi
il finale di un film che non avete ancora visto…o no?!? In quanto alla colomba,
non vi ho detto che era buona, vi dico solo che ne ho comprata una intera da
portare a casa.
Quella che
vi ho raccontato è stata la mia picccola esperienza visitando questo, secondo me,
fantastico seppur piccolo locale, dove ho avuto il piacere di conoscere nuovi
sapori e di provare belle emozioni. Ovvio tutto è soggettivo, proprio come la
fantasia, che ci permette di creare, ciò che l’istinto di ognuno di noi,
suggerisce. Spero di riuscire, a breve, a raccontarvi una nuova esperienza, ma
in tutta onestà penso anche, che all’Inconsueto
tornerò presto.